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Il vento che fa tremare l' Europa

 

 
 
Il vento che fa tremare l' Europa
 
 
Dalla Polonia fino a Nuova Ostia, dall'Ungheria fino ai militanti di Como: l'ultradestra nazionalista sta tornando ed è sempre più evidente.
 
La fotografia in Polonia dell’11 novembre è un’immagine che ha fatto il giro del mondo e che ci ha dato la netta percezione di quanto il momento e' particolare nel giorno in cui la Polonia festeggia l’indipendenza ottenuta dalla Germania nel 1918, oltre 60.000 militanti neonazisti hanno marciato compatti.
 
E all’Ungheria come alla Polonia guardano e “studiano” partiti in ascesa come lo sloveno L’Sns, gli spagnoli – in questo periodo attivissimi sulla questione catalana – di Democracia National e naturalmente, l’NPD tedesco. Reti politiche talvolta in disaccordo ma di base unite da una propria visione della politica sia all’interno del quadro “istituzionale” sia, soprattutto, nei luoghi e nei territori impoveriti; in tutte quelle zone dell’est Europa, ci sono decine e decine di luoghi come Nuova Ostia, luoghi in cui le organizzazioni fasciste cercano la ricomposizione “nazionale” tra giovani e meno giovani.
 
 
Nutrita dalla crisi economica, dal terrorismo jihadista e dalla paura per i migranti, la rete neonazista  ha fatto quel «salto di qualità» tanto temuto ed è passata all’azione armata e all’addestramento militare organizzato.
 
Il 22 luglio scorso  sono stati condannati per tentato omicidio e crimini d’odio due uomini, esecutori materiali di un attacco a un centro per richiedenti asilo. Avevano usato bombe artigianali ed erano esponenti dello Svenska motståndsrörelsen, il Movimento di resistenza svedese, fondato negli Anni 90 da alcuni appartenenti al gruppo terrorista Resistenza ariana bianca.
 
Copione simile per il gruppo neonazista ungherese Maggyar Arcvonal, movimento paramilitare negazionista che propaga l’odio contro ebrei e omosessuali, a cui sei mesi fa è stato sequestrato un arsenale di bombe artigianali e fucili d’assalto, oltre al consueto armamentario di svastiche e simboli nazisti.  lo smantellamento del campo paramilitare in Turingia, Germania, il 22 giugno scorso, ha convinto le forze di sicurezza europee che il salto di qualità è ormai un fatto compiuto. Secondo la Fondazione Amedeu-Antonio di Berlino, nel 2016 in Germania sono stati registrati 23 mila reati di stampo neonazista. Per i servizi di sicurezza i neonazisti possono contare su circa 22 mila militanti, 7 mila dei quali appartengono a piccoli gruppi e cellule clandestine.ltre alla Germania, tra i Paesi in cui il neonazismo ha trovato terreno fertile ci sono soprattutto la Scandinavia e gli ex sovietici: «Il fenomeno del salto militare, con i campi di addestramento in Russia, sta crescendo.
 
L’esercito tedesco avrebbe tollerato nel corso degli anni i sentimenti favorevoli al nazismo di molti soldati. Gli ultimi arresti di militari tedeschi hanno, infatti, scoperchiato un vaso di Pandora di molte cellule, non semplici lupi solitari, che organizzavano all’interno delle forze armate veri e proprio progetti politici di attentati o di golpe.  Il tutto in un quadro di ideologie rivolte al nazismo.lo Stato Maggiore dell’Esercito tedesco aveva chiesto che fossero ispezionate tutte le basi militari per togliere ogni oggetto o simbolo che ricordasse il periodo nazista.
 
Il vento del neonazismo Europeo e' un elemento che non si può' più nascondere.Le anime portavoce di una politica oscurata per anni,e cancellata dalla memoria storica,tornano a farsi sentire.Non si puo' limitare il tutto ad atti isolati o semplici ragazzate.
 
Le milizie dell'ultradestra sono piu' compatte e risolute che mai.Il vento neonazista che attanaglia l'Europa e' sempre piu' impetuoso