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Lucifero,l'angelo di luce

Lucifero,l'angelo di luce

 

Lucifero,il portatore di luce,l'angelo di Luce....

La parola "angelo" (dal greco angelos) significa messaggero. Gli angeli sono entita' spirituali creati da Dio, e come tali non hanno dei corpi di carne e ossa, sebbene possano apparire sotto sembianze umane (Gen. 19:1-22).

 

Gli angeli caduti sono quegli angeli che si ribellarono contro Dio seguendo Lucifero. La Bibbia spiega che Lucifero (il nome significa letteralmente, "portatore di luce") in origine fu creato da Dio come il più glorioso degli angeli: era un cherubino protettore, e Dio lo circondò di beni e bellezza.  Lucifero però orgogliosamente aspirava a divenire simile a Dio, e per il suo orgoglio e per la corruzione del suo cuore cadde. Egli divenne satana (termine ebraico che significa "l'avversario"). 

I principali fautori di questa interpretazione sono stati Girolamo, Tertulliano, Origene, San Gregorio Magno, San Cipriano di Cartagine, San Bernardo di Chiaravalle, Agostino di Canterbury i quali sostanzialmente concordano nell’affermare l’originario stato angelico di Lucifero/Satana e dei suoi angeli/demoni: una condizione paradisiaca da cui sarebbero decaduti a causa della superbia e della ribellione.

Possiamo dire in sostanza che questi Padri stabilirono l’identità fra il Lucifero di Isaia e il Satana di Giobbe e dei Vangeli, operando una saldatura che è entrata a far parte della tradizione religiosa e popolare in modo quasi granitico.

 

 

 

 

 La concezione di un diavolo con le corna, e unghie spartite, orrendo a guardarsi, proviene dalla mitologia pagana e non dalla Bibbia. Non è un insegnamento cristiano, ma una credenza popolare. Ecco cosa si nella Bibbia riguardo a Satana:

 

"Così parla il Signore, l'Eterno: ... eri pieno di saviezza, di una bellezza perfetta; eri in Eden, il giardino di Dio; eri coperto d'ogni sorta di pietre preziose... tamburi e flauti erano al tuo servizio, preparati il giorno che fosti creato.Eri un cherubino dalle ali distese, un protettore.Ti avevo stabilito, tu stavi sul monte santo di Dio, camminavi in mezzo a pietre di fuoco.Tu fosti perfetto nelle tue vie dal giorno che fosti creato, finché non si trovò in te la perversità.Per l'abbondanza del tuo commercio, tutto in te si è riempito di violenza, e tu hai peccato; perciò io ti caccio via, come un profano, dal monte di Dio e ti farò sparire, o cherubino protettore, di mezzo alle pietre di fuoco.Il tuo cuore si è insuperbito per la tua bellezza; tu hai corrotto la tua saggezza a causa del tuo splendore; io ti getto a terra, ti dò in spettacolo ai re...Tutti quelli che ti conoscevano fra i popoli restano stupefatti al vederti; tu sei diventato oggetto di terrore e non esisterai mai più.

(Ezec. 28:12-19)

 

"Come mai sei caduto dal cielo, astro mattutino, figlio dell'aurora? Come mai sei atterrato, tu che calpestavi le nazioni? Tu dicevi in cuor tuo: 'Io salirò in cielo, innalzerò il mio trono al di sopra delle stelle di Dio; mi siederò sul monte dell'assemblea, nella parte estrema del settentrione; salirò sulle sommità delle nubi, sarò simile all'Altissimo'."

(Isaia 14:12-14)

 

Dante lo descrive direttamente nel Canto XXXIV dell'Inferno, come un'enorme e orrida creatura, pelosa, dotata di tre facce su una sola testa e tre paia d'ali di pipistrello. Lucifero è confitto dalla cintola in giù nel ghiaccio di Cocito, quindi emerge solo il lato superiore del mostro; in ognuna delle tre bocche maciulla coi denti un peccatore (Bruto e Cassio ai lati, Giuda al centro, ovvero i tre principali traditori della tradizione biblico-classica), mentre con gli artigli graffia e scuoia la schiena di Giuda.
Le tre teste sono di diverso colore: quella al centro è vermiglia (rossa), quella a destra è tra bianca e gialla, quella a sinistra è simile al colore della pelle degli Etiopi (nera). I tre colori sono stati variamente interpretati, così come le tre facce, ma nessuna ipotesi è pienamente convicente. Il mostro sbatte le ali, producendo un vento freddo che fa ghiacciare le acque del lago di Cocito, dove sono confitti i traditori ripartiti nelle diverse zone (Caina, Antenòra, Tolomea, Giudecca). Piange con i sei occhi, e le lacrime gocciolano giù per i menti mescolandosi insieme alla bava sanguinolenta.
È stato osservato che il peccato di Lucifero consista proprio nel tradimento, poiché osò ribellarsi contro il suo Creatore, quindi non sorprende che Dante lo collochi al centro di Cocito, ovvero del IX Cerchio dove sono puniti i traditori. È anche una bizzarra parodia e un rovesciamento della Trinità, con le tre facce che ricordano le tre teste di Cerbero, e il vento che spira dalle sue ali che, secondo alcuni commentatori, alluderebbe al concetto dello Spirito Santo che procede dalle altre due Persone divine.
Dante e Virgilio si aggrappano al pelo del mostro e scendono lungo le sue costole, oltrepassando la crosta di ghiaccio e ritrovandosi nell'altro emisfero, dove di Lucifero sporgono le zampe. Una volta qui, i due poeti raggiungono una piccola apertura nella roccia, da dove iniziano a percorrere una "natural burella" (uno stretto budello sotterraneo) che mette in comunicazione il centro della Terra con la spiaggia del Purgatorio, posta agli antipodi di Gerusalemme.
Lucifero è altre volte citato da Dante lungo la discesa infernale, coi nomi di Satàn (VII, 1, nelle parole di Pluto), e Belzebù (XXXIV, 127), mentre in XXXIV, 20 è chiamato da Virgilio col nome Dite. In Par., IX, 127 ss. Folchetto di Marsiglia definisce Firenze come città generata da Lucifero, per via del maladetto fiore (il fiorino) che essa spande nel mondo diffondendo la corruzione ecclesiastica.

 

 

 

 

Tra gli autori italiani è interessante ricordare anche  l’inno a Satana del Carducci e il poema Lucifero di Mario Rapisardi.

Lucifero (portatore di luce) è il nome latino del pianeta Venere, la prima stella a comparire la sera e l'ultima a spegnersi al mattino. Nel mondo greco-romano, infatti, Lucifero era il figlio dell'aurora.

 

 

Lucifero rappresenta il Logos, la razionalità e la sapienza divina latente nell’uomo, l’anelito dell’uomo a scoprire i misteri dell’universo, ma anche il principio di ribellione verso ogni limitazione dell’essere umano,verso ogni religione, e della libertà dell’uomo .Un equivalente del mito gnostico di Lucifero è il mito greco di Prometeo, che sfidando il geloso Giove dona all’uomo il fuoco della conoscenza.

Il Lucifero e' rappresentato nella stella di Venere (pianeta Venere)

Nella stella Luciferina vi e' la rappresentazione e simbolo del LUCIFERO.

L'Ordine della Rosa Rossa guarda alla stella del Lucifero quale mezzo di avvicinamento ad esso.

 

In venere e nella luce che brilla su ogni notte,splendente,divina,L'Ordine della Rosa Rossa implica un avvicinamento al LUCIFERO e al culto Luciferino

 

 

 

 

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