L'occhio di Ra
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- Categoria: Il Libro verde
- Pubblicato Martedì, 11 Ottobre 2016 23:08
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L'occhio di Ra
Nella dottrina egiziana,ai quali si fa riferimento spesso con il termine utchat (oudjat) sono sempre stati considerati sacri.Il primo ad essere menzionato nel mito egizio e' l'occhio di Ra,il creatore.Nell'antica cultura questi occhi venivano rappresentati in varie dimensioni e di solito erano d'oro con l'iride azzurra.Sebbene gli egizi avessero carnagione scura ed occhi scuri rappresentavano i loro dei del sole con gli occhi azzurri.Memoria popolare???
Nella memoria popolare l'occhio veniva usato come simbolo sacro per scacciare i nemici.
Si fa spesso confusione fra Occhi di Ra (Hor-ackty) e Occhio di Horus (figlio di Iside).
Il primo riguarda un aspetto punitivo di Ra, che inviava sulla Terra i suoi "occhi" per punire l'umanità. Questi occhi di Ra assumevano l'aspetto di leonessa e possono identificarsi con le dee: Sekhmet, Tefnut e Bastet.
Ben altra cosa è l'Occhio di Horus, l'Ugiat egizio.
Il mito di Osiride considera lo scontro fra i due animali che rappresentavano Seth e Horus. Il toro di Seth strappò l'occhio sinistro al falco di Horus. Quest'occhio, l’oudjat, fu raccolto e aggiustato dal dio Toth, che così ridiede al falco i suoi attributi di cacciatore.
L’oudjat divenne così un potente amuleto egizio.
Horus significa falco e in Egitto esistevano varie divinità con queste caratteristiche. Il falco vola alto nei cieli, per cui gli egizi chiamarono Horus il Sole.
Simbolo, il cui nome significa essere sano, ebbe grande importanza e diffusione nella civiltà egizia e venne posto, di regola, all'interno dei bendaggi che avvolgevano il corpo del defunto, oltre che su amuleti, rilievi, incisioni e papiri, e in quanto simbolo di rigenerazione e di rinascita rappresentava altresì i 5 sensi più conosciuti: vista, udito, olfatto, tatto e gusto, anche se l'occhio di Ra simboleggia pure quei sensi sconosciuti che permettono di accedere a quella chiamata "energia oscura".Il simbolo dell'occhio di Ra, "colui che tutto vede", fu rinvenuto sotto il dodicesimo strato di bende della mummia di Tutankhamon, essendo considerato un amuleto di aiuto per una nuova vita, ma soprattutto per la rinascita.
Le leggende relative a questo simbolo profondamente esoterico risalgono alle prime fasi della storia egizia ed hanno subito notevoli cambiamenti nel corso dei secoli.
La tradizione più antica lo mette in relazione con il Dio Horo, i cui occhi erano ritenuti essere il Sole e la Luna.
Interpretando il mito possiamo definire con più facilità cosa significa l’occhio di Horus:
- innanzitutto rinascita, con il dio che, compiuto il suo destino, inizia una nuova vita
- vendetta nella giustizia, perché mossa da ideali nobili
- vittoria, perché rappresenta il bene che vince sul male
- il cielo: perché il falco pellegrino, animale simbolo di Horus, porterà la stessa lacrima inflitta al dio
“Negli inni sacri di Osiride viene invocato – colui che sta nascosto nelle braccia del sole – e il trenta del mese di Epifisi (27 maggio - 26 giugno, quindi al solstizio) si festeggia la nascita degli Occhi di Horus: in questo giorno, infatti, anche la luna e il sole si trovano sulla stessa retta, e per gli egiziani non solo il sole, ma anche la luna sono Occhio e luce di Horus”
Plutarco
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