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L'Oltreuomo come "modello" Dannunziano

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L'Oltreuomo come "modello" Dannunziano

 

Per colui che sa di quali fecondazioni lente o subitanee, di quali inaspettate trasfigurazioni sia capace un'anima intensa comunicante con altre anime nelle vicissitudini dell'incertissima vita; per colui che, riponendo tutta la dignità dell'essere nell'esercitare o nel patire una forza morale, si avvicina al suo pari con l'ansia segreta di dominare o d'esser dominato; per ogni uomo curioso del mistero interiore, ambizioso di potere spirituale o bisognoso di schiavitù, nessuna ora ha l'incanto di quella in cui egli si muove con una vaga antiveggenza verso l'Ignoto e l'Infinito 

Tali io imagino quelle che m'aspettavano nell'ora lucente. Il primo fiato della primavera appena tiepido, che aveva tocca  i culmini aridi delle rocce.Quando un profumo m'involge e vanisce, quando un suono mi tocca e si dilegua, talvolta io mi sento impallidire e quasi venir meno, sembrandomi che l'aroma e l'accordo della mia vita tendano a quella medesima evanescenza.

Pure talvolta la mia piccola anima è stretta dentro di me come un nodo.Fin dalla nascita la mia fronte porta tra i sopraccigli il segno dell'attenzione. Dalle statue assise e intente ho appreso l'immobilità di un'attitudine armoniosa. Posso tenere a lungo gli occhi aperti e fissi verso l'alto perchè le mie palpebre sono lievi.

Il mio cuore è infaticabile. Tutti i dolori della terra non riuscirebbero a stancare il suo palpito; la più fiera violenza della gioia non l'infrangerebbe, come non l'estenua questa lunga e lentissima pena. Un'immensa moltitudine di creature avide potrebbe abbeverarsi nella sua tenerezza senza esaurirla.Io potrei assumere un'anima virile alla zona eccelsa, là dove il valore dell'atto e lo splendore del sogno convergono in un medesimo apice; io potrei estrarre dalla profondità della sua inconscienza le energie occulte, ignorate come i metalli nelle vene della pietra bruta.

 

Non ho paura di soffrire e sento su i miei pensieri e su i miei atti l'impronta dell'eternità.

 

Gabriele d'Annunzio