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Il Superuomo si eleva al di sopra delle masse

 

 

 

 

Il Superuomo si eleva al di sopra delle masse

 

I popoli sospesero un tempo sopra di sè una tavola di beni. L'amore che vuol dominare e l'amore che vuole obbedire crearono insieme queste tavole. Più antico è l'amore del gregge che l'amore del proprio Io: e sin tanto che la buona coscienza si chiamerà gregge, soltanto la coscienza cattiva dirà: Io.

In verità l'Io astuto, egoista, che cerca il suo utile nell'utile di molti: questo non è l'origine, ma il tramonto del gregge.

Furono sempre i ferventi e i creatori che crearono il bene ed il male. Il fuoco dell'amore e il fuoco della collera divampa in nome di tutte le virtù.In verità, o fratello, quand'avrai conosciuto i bisogni, le terre, il cielo e il vicino d'un popolo: tu ne argomenterai facilmente la legge delle sue vittorie sopra sè stesso, e perchè ascende su quelle scale alla sua speranza. «Sempre devi essere il primo e gli altri avanzare: nessuno deve amare l'anima tua gelosa fuorchè il tuo amico» – questo faceva fremere l'anima d'un greco; e perciò egli camminava sul sentiero della grandezza.

 

 

Mille mète vi furono sino ad oggi, perchè vi furono mille popoli. Non manca più che il laccio per i mille.colli, manca l'unica mèta. L'umanità non ha ancora una mèta.

 

Ma ditemi dunque, o fratelli: se a l'umanità manca ancora la mèta; non le manca pure sè stessa?

 

«Chi cerca, facilmente perde sè stesso. Ogni solitudine è colpa» così parla il gregge. E lungo tempo tu appartenesti al gregge.

 

Sei tu una nuova forza e un nuovo diritto? Un primo movimento? Una ruota che gira sovra sè stessa? Puoi tu anche costringer le stelle a girarti d'intorno? Ah, vi è tanta bramosia di salire! Vi è tanto spasimo di ambiziosi! Mostrami che non sei nè ambizioso nè avido!

 

Sei tu capace di distribuire a te stesso il bene ed il male, e di porre la tua volontà su di te come tua legge? Saprai essere il giudice e il vendicatore della tua legge?

È terribile star soli col giudice e il vindice della propria legge. Così vien lanciata la stella nello spazio deserto e nel gelido soffio della solitudine.

Vi sono sentimenti che minacciano d'uccidere il solitario; se non riescono a ciò devono essi stessi morire! Ma puoi tu essere un assassino? Fratello, conosci di già la parola «disprezzo?». E il tormento della tua giustizia nel dover essere giusto con coloro che ti disprezzano? Tu costringi molti a mutar d'avviso sul tuo conto: e di ciò ti fanno gran carico. Tu ti avvicinasti a loroe passasti oltre: essi non te lo perdoneranno giammai.

 

Tu li sorpassi: e quanto più vai salendo, tanto più piccolo ti scorge l'occhio dell'invidia. Ma più di tutti è odiato colui che vola

Ingiustizia e lordura essi gettano sul solitario ma, o fratello, se vuoi essere un astro, non puoi far sì che tu non splenda anche per loro!

E guardati dai buoni e dai giusti! Essi crocifiggono volentieri quelli che s'inventano la loro propria virtù – essi odiano il solitario.

Guardati anche dalla santa semplicità! Tutto ciò che non è semplice è per loro empio: essa gioca pur volentieri col fuoco – dei roghi.

E guardati anche dagli eccessi del tuo amore! Troppo rapidamente il solitario tende la mano a colui che incontra.A taluni non devi porger la mano, ma solo la zampa: e voglio che la tua zampa abbia anche gli artigli

O solitario, tu segui il cammino che conduce a te stesso, e oltre te stesso ai tuoi sette demoni! Apparirai a te stesso un eretico e una strega, e un negromante e un folle e uno scettico, e un sacrilego e un malvagio. Tu devi volerti bruciare nella tua propria fiamma: come vorresti rinnovarti senza esserti prima ridotto in cenere!

Va nella tua solitudine, o fratello, con il tuo amore e la tua creazione; e più tardi la giustizia ti seguirà zoppicando.

 

 

 Il Superuomo, affonda, secondo alcuni filosofi, le proprie radici nel darwinismo.Il Superuomo viene, infatti, concepito come il frutto più alto dell’evoluzione, formatosi attraverso la lotta per l’esistenza: lotta che porta necessariamente alla vittoria del più forte contro gli inetti.Ma anche il Superuomo fa parte dell’uomo. Egli si può e si deve portare alla luce. Egli è "la folgore della nube oscura chiamata uomo".


Tale uomo nuovo è il superamento dell’uomo tradizionale ed è perciò indicato con il termine di oltreuomo che esprime il singolo o una categoria di Superuomini, cioè l’essenza costitutiva della specie e l’assolutezza dell’individuo.
Nietzsche considera l’avvento dell’oltreuomo come un processo naturale e necessario ed afferma che, come dalla scimmia è derivato l’uomo, così ugualmente l’uomo deve essere sostituito dal superuomo.