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Storia della Razza Italica - L'Italia Villanoviana

L'Italia Villanoviana

 

I VILLANOVIANI - Si denomina così la cultura dell’età del Ferro caratteristica del territorio dell’Etruria, dell’Emilia centrale (area delimitata dai corsi del Panaro, del Po e del Santerno), della Romagna orientale (bacino del Marecchia), a Capua e a Pontecagnano. Così chiamata dalla scoperta del Gozzadini nel 1850 a Villanova di Castenaso (Bo) di un centinaio di tombe caratterizzate dalla sepoltura in pozzetti.

Questa popolazione aveva senz’altro tutta una serie di riti religiosi che a noi spesso sfuggono. La ricorrente presenza della "barca solare" ci testimonia il culto solare. In un primo tempo queste tombe furono credute di una popolazione non meglio identificata, ma col progredire degli scavi in tutta l’Etruria queste emersero facendo chiaramente capire che queste tombe sono da riferirsi agli antenati degli etruschi, che si imposero senz’altro con la forza il proprio dominio dalla pianura Padana alla Campania, come è testimoniato dalla distruzione dei villaggi della fase precedente e dal sapersi opporre alla colonizzazione greca; manifestarono una forte identità culturale testimoniata dalla presenza di oggetti identici nei corredi.

                                   i villanoviani

La scoperta della cultura Villanoviana avvene in modo casuale: era il 1853 quando Giovanni Gozzadini, durante degli scavi che stava effettuando nella sua tenuta agricola portò alla luce alcuni reperti, appartenenti ad una civiltà allora sconosciuta. La tenuta si trovava a Villanova, e così questa nuova popolazione vecchia di 3.000 anni venne chiamata "Villanoviana". Successivi ritrovamenti permisero di scoprire come questa popolazione fosse diffusa anche nel territorio Romagnolo, Toscano, Laziale e addirittura Campano.

Il culto dei morti era molto sentito: le necropoli , situate esternamente agli agglomerati urbani e senza una disposizione ordinata, erano caratterizzate da tombe singole (contenenti cioè un unico defunto), talvolta indicate con una "lapide" in ciottoli e argilla. Nella prima fase della civiltà villanoviana il rito prevalente era la cremazione: le ceneri del defunto venivano poi raccolte entro ad un'urna di forma biconica. Il corredo funerario veniva disposto all'interno o attorno l'urna. La tomba era una piccola buca scavata nel terreno. circondata da un muretto in ciottoli di forma circolare.

In altre tombe invece sono stati ritrovati morsi di cavalli, spilloni e rasoi. Nel complesso le prime sepolture hanno descritto una società semplice, priva di divisioni in classi, nella quale la ricchezza appariva ugualmente distribuita. Progressivamente si assiste a un aumento della tipologia di oggetti del corredo funerario, della loro quantità e soprattutto qualità, per cui quelli che accompagnano il defunto non sono più solo in bronzo e ferro ma anche in materiali preziosi come l’ambra.

I Villanoviani vivevano in capanne di forma generalmente rotonda, con tetto spiovente e costruite in legno e fango: materiali estremamente deperibili, che hanno lasciato pochissime tracce. I villaggi venivano costruiti vicino ai corsi d’acqua ed erano circondati da terreni per il pascolo, ma anche da campi destinati alle coltivazioni di orzo, farro, avena e di legumi come ceci, piselli e lenticchie.

Se noi ammettiamo che i popoli definiti  “villanoviani” da Villanova, presso Bologna (il nome è quanto meno restrittivo, poiché va considerato che questa “multi-etnìa” viveva sia sulle sponde dell’Adriatico, sia nel centro delle regioni Appenniniche, sia sulla costiera tirenica) erano bravissimi nella modellazione e nella cottura delle terrecotte, dei buccheri, ecc. ma anche, come abbiamo detto, nella fusione e nella lavorazione dei metalli, anche preziosi. E’ opinione certa che queste popolazioni avessero raggiunto una tecnologia avanzatissima  (anche se artigianale) per quanto riguarda la costruzione di forni fusori in grado di raggiungere temperature elevate, che permettevano loro di separare la roccia e il minerale terroso, dal metallo (ferro, rame, argento, ecc.).

La civilta' Villanoviana la possiamo definire come la fase più arcaica di quella che chiamiamo civiltà etrusca. Questa fiorì nel cuore della pianura padana come in quel’area dell’Italia tirrenica denominata, appunto, Etruria.