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Iraq - Una guerra inutile

 

 

 

Iraq - Una guerra inutile

 

Sono 110.000 le persone che hanno perso la vita in Iraq dall'inizio del conflitto ad oggi.

Gli Stati Uniti d'America hanno perso sul campo quasi 5000 soldati e riportato a casa 32 000 feriti

 

 

Tensioni etniche alle stelle, disoccupazione, corruzione da record, crisi politica e violenze ancora diffuse su tutto il territorio, con attentati quotidiani anche a Baghdad.l’Iraq appare in difficoltà e soprattutto diviso, frantumato in una miriade di clan tribali.Il sogno di creare uno Stato baluardo della democrazia in Medio Oriente ha dovuto fare i conti con un’aspra realtà.

Saddam Hussein e la sua condanna a morte, eseguita il 30 dicembre 2006, non ha però liberato l’Iraq dai suoi problemi, che anzi oggi sembrano moltiplicarsi.Nascosto in una buca sotterranea, capelli lunghi e barba incolta: cosi' Saddam Hussein fu trovato il 13 dicembre del 2003 dai soldati americani. Dieci anni dopo, l'Iraq non e' uscito dall'incubo della violenza , che anzi si e' aggravata, come conseguenza del conflitto in Siria.

 

 

Dal 2007-2008 l’Iraq sembrava un problema risolto anche per gli Stati Uniti: l’amministrazione Bush aveva mandato in Iraq uno dei suoi generali più importanti e competenti, David Petraeus.

Oggi tutto è cambiato o meglio, è tornato com’era prima del 2007, forse peggio: al Qaida è tornata a controllare parti importanti del territorio iracheno ed estende le sue radici in Africa e nei paesi vittime delle "Primavere Arabe".

10 anni dopo l’Iraq è un Paese completamente diverso, ma certamente non migliore rispetto al passato. La caduta della dittatura ha fatto riemergere le rivalità etnico-religiose tra le comunità di sciiti e sunniti, frantumando l’unità del Paese.