La Venere del Sud
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- Categoria: Schegge Dannunziane
- Pubblicato Venerdì, 25 Dicembre 2020 07:33
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La Venere del Sud
I suo occhi,del sapore antico,
ricordavano l'ira e la ferocia di Artemisia durante le battaglie di Persia
i suoi capelli,poggiati su un petto,
erano candidi come la lana degli angeli
La pelle,la sua carne
parevano un ebano marmo orientale
scolpito per una greca favola d'Onfale
e simile all'autunno infranto in un bicchiere
La sua bocca,color dei mirtilli selvatici,
era unguento di passione per la vita stessa
Avea cinta sul capo una chioma divina
quasi fosse visione di una purpurea sera
Selva d'oro
sarebbe dolce vedere
i primi raggi del mattino scaldare la sua faccia
ove la notte perde la via
Come in alveare
avea dolcezza del miele scaldato a lento fuoco
Preziosa
somiglia a smeraldi e ambra nell'onda
e par regina di una tavola rotonda
A guardarla
sembrava creata dal sangue di un antica dea
versato in coppa di zaffiro
Splendente e mite
quale la luna nel mese di Maggio
ad annunciar gli incanti dell'estiva sera
Candida,pura,
come una santa ostia alzata in sacramento
La sua luce,faro della notte,
avrebbe fatto impallidire anche la Madama Morte
Ti incoronai afrodite dei pascoli d'Amore
e Venere del profondo sud